Tripadvisor apre ai ristoratori dopo lo scandalo delle recensioni false. L'accordo: ispezioni e rettifiche

Deliziano ogni giorno il palato di milioni di italiani, ma quelle recensioni false non riescono proprio a mandarle giù. Gli chef italiani (e tra questi anche molti nomi noti e stellati), riuniti nella sigla della Fipe (la confederazione esercenti), sono riusciti a siglare un'alleanza con il nemico-amico Tripadvisor, il noto portale dove i clienti recensiscono in prima persona i locali frequentati. Come riporta La Repubblica di oggi:
"Protestiamo da due anni, alla fine ci hanno ascoltato", racconta Aldo Cursano, vicepresidente Fipe... Il motore di ricerca manderà un suo uomo a verificare con il loro aiuto l'integrità dei contenuti online. Per combattere quello che gli chef definiscono "Il mercato nero delle recensioni".
tripadvisor
Un gesto d'apertura da parte di Tripadvisor, che non mette però in dubbio la correttezza del proprio core business:
"Abbiamo dei filtri automatici che escludono i contenuti inappropriati, altri che segnalano quelli sospetti...I ristoratori possono rispondere alle recensioni" spiega la portavoce di Tripadvisor, Valentina Quattro. "I nostri sondaggi mostrano che, quando avviene, la propensione degli utenti a prenotare in quel locale aumenta dell'80%"
Così come del 103% sarebbe aumentata la quantità di utenti unici del portale, solo nell'ultimo anno. Un fenomeno di cui gli chef non possono più disinteressarsi: l'incidenza del portale sul loro fatturato rappresenterebbe il 30%. Intorno ad un tale giro d'affari è normale che bazzichino le società di consulenza. Ma alcune di queste non si limiterebbero a consigliare una strategia, bensì garantirebbero ai propri clienti uno stock di recensioni positive o negative.
Io chef lucchese Giuliano Pacini, che pure aveva ricevuto il certificato di eccellenza, dichiara: "Ne ho ricevute 10 negative in 20 giorni, tutte passate dalle Cayman" , l'altrettanto rinomato collega fiorentino Amerigo Capria lamenta di essere stato declassato di 400 posizioni, in particolare, una stroncatura per delle pennette al pomodoro che neanche figurano nel menù del suo locale.
"Abbiamo chiesto che per poter scrivere una recensione ci si debba identificare" - dice Cursano - o caricare una foto dello scontrino" La società però non è disposta a mettere a rischio la privacy degli utenti".
Adesso Tripadvisor ha accettato di farsi carico di ispezioni presso i locali e, eventualmente, di pubbliche rettifiche (oltre che di un maggior controllo grazie al contributo degli utenti stessi). Apertura che potrebbe dipendere da quanto è accaduto nel Regno Unito, dove l'agenzia governativa per il controllo della pubblicità ha impedito all'azienda di definire le proprie recensioni "reali, oneste e verificate".
La replica di Tripadvisor
“L’accordo con FIPE Toscana non prevede l’introduzione di ispettori di TripAdvisor ma si basa sull’impegno di entrambe le parti nell’aiutare i membri di FIPE a trarre beneficio dai servizi e dalle risorse di TripAdvisor per promuovere le loro strutture online e nel mantenere l’integrità dei contenuti sul sito, con l’obbiettivo di promuovere le eccellenze italiane, la libertà di commento e la qualità della ristorazione del Bel Paese.

Non c’è nulla di più importante per noi di garantire che il nostro sito offra un’immagine utile e accurata delle strutture recensite su TripAdvisor, a vantaggio sia dei viaggiatori sia dei proprietari delle strutture. I contenuti presenti su TripAdvisor fanno riferimento all’opinione e all’esperienza vissuta dai viaggiatori e sia gli utenti sia i proprietari possono segnalare eventuali dubbi su una recensione nel caso in cui ritengano che non rispetti le nostre linee guida.”
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